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Ragazzi affascinanti 🗸 Scene bollenti MM 🗸 Romance Mafia/Spanking 🗸 ***** Cosa succede se unisci in matrimonio un astuto mafioso con la famigerata «Vedova Nera» della yakuza? Un'unione impregnata di sangue e tradimento. Non mi sarei mai aspettato di sposarmi, tanto meno con la figura più pericolosa della famiglia Sato. Ma quando si presenta l'opportunità di rafforzare la presa della nostra famiglia sul mondo sotterraneo di New York, so che non posso rifiutare. La mia lealtà al nome Ricci esige questo sacrificio, anche se significa legare il mio destino a qualcuno che potrebbe complottare per la mia fine. Ma niente è come sembra. Invece di un assassino spietato, Kuroi Sato si rivela essere una forza della natura: imprevedibile, mortale e irresistibilmente affascinante. Nato da un'unione scandalosa che quasi ha distrutto l'impero del padre, non è per niente l'assassino silenzioso che mi aspettavo; è una tempesta che minaccia di travolgermi, fino a che non lo ammanetto, punendolo e marcandone il possesso. Mentre scavo più a fondo nei segreti che circondano Kuroi, ogni indizio punta verso di lui che probabilmente intende fare di me la sua prossima preda. Ma più mi avvicino alla verità, più mi rendo conto che le nostre vite sono intrecciate come non avrei mai immaginato. In una città dove la lealtà è potere e il sangue è il prezzo, non c'è via di fuga. Conquisterò il suo cuore o mi unirò alle tombe dei suoi amanti passati. ***** Leggi un'anteprima esclusiva: Entro nel mio appartamento e trovo il soggiorno vuoto. «Kuroi, vieni qui, adesso!» dico in un misto di furore e lussuria. Kuroi esce dalla mia camera da letto con sottomissione. Era nella mia stanza. Ancora un'altra cosa per cui punirlo. Indossa un kimono giapponese ricamato in seta d'oro, mi si avvicina, abbassa la testa e dice: «Sì, signore?» Sentendolo, il mio cazzo si erige di nuovo. Vedendomelo davanti, immagino di spingere le mie dita sulla sua pelle mogano. «Sei venuto nel mio ufficio senza il mio permesso.» «Sì, signore,» risponde con la testa ancora abbassata. «Cosa avevo detto che avrei fatto se non avessi seguito le mie regole?» «Hai detto che mi avresti punito, signore.» «Esatto. Eppure lo hai fatto lo stesso. Vuoi essere punito?» «Sì, signore.» «Sei pronto per la tua punizione?» «Sì, signore.» «In ginocchio.» Senza sollevare il capo, Kuroi si mette in ginocchio. «Adesso resta così.» «Questa è la mia punizione?» «Parlerai solo quando sarai interrogato. È chiaro?» «Sì, signore.» Lasciandolo in ginocchio con la testa china, mi ritiro nella mia stanza per prepararmi. Mettendo tutto a posto, assaporo quel momento. Facendo una doccia calda, sento ogni goccia mentre l'acqua bollente mi bagna la pelle. Mi sento vivo. Indosso un accappatoio di seta, rientro in soggiorno e scopro che Kuroi non si è mosso. Osservandolo immobile, prendo un drink e lo consumo lentamente aspettando un altro motivo per punirlo. Non me ne offre uno. Quindi mi avvicino a lui e gli ordino di alzarsi. Lo fa senza guardarmi. «Vai nella mia stanza,» ordino con fermezza. Lui lo fa ed io lo seguo. Quando è entrato e si ferma, lo supero, mi avvicino al comò e gli mostro ciò che c'era sopra. «Per avermi disobbedito, sceglierai,» dico indicando il frustino e la frusta che contrastano con il panno bianco sul quale sono posati. «Ogni punizione verrà con una serie unica di discipline. Capisci?» «Sì, signore.» «Le prenderai. Se non potrai più prenderle, dirai la parola ciliegie. Nient'altro mi fermerà. Capito?» «Sì, signore.» «Dillo.» «No, signore.» «Perché no?» chiedo con rabbia crescente. «Perché non voglio che tu ti fermi.» Mi calmo e sorrido. «Scegli.» «Posso avere entrambi, signore?» «La tua punizione è che devi scegliere.» Vedo che stava cominciando a capire. Se si fosse comportato bene, avrebbe potuto avere entrambi. Ma dato che mi ha disobbedito, può sceglierne solo uno, senza mai sapere cosa ha perso. «Per favore, signore, posso avere entrambi?» «Ho detto scegli! O non avrai nessuno dei due.» Lui allora mi guarda, il desiderio e la paura brillano nei suoi occhi. Affrettandosi al comò, li guarda. «Posso toccarli, signore?» «No,» dico intensificando la sua punizione. «Scegli.» Sospendendo le mani sopra i due, trema di desiderio. «Ho detto scegli!» «La frusta,» dice infine, sognando ciò che ha scelto. «Benissimo,» dico togliendo il frustino e mettendolo nel cassetto. _____ Scaricalo ora per continuare a leggere!
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